Nel quartiere di Curcuraccio o Terra Soprana nel 1510 fu eretta la chiesa dei santi Michele e Biagio ad opera dell'omonima Arciconfraternita all'interno della quale abitarono i Padri Cappuccini nel 1585 - secondo una nota riportata dallo storico saccense Agostino Inveges - prima ancora che si fabbricasse il loro convento.
L'Arciconfraternita rappresentava la terza Compagnia con diritto allo stendardo i cui confrati indossavano la mantellina azzurra ed era costituita da pastori e lagnaioli.
Sotto il profilo architettonico la chiesa presenta una struttura molto semplice, l'interno ha una sola navata con il coro e quattro altari laterali, il prospetto - di modesto pregio stilistico - ha un portale in pietra presumibilmente della fine del secolo XVI.
L'altare maggiore è adornato da una grande pala dipinta su tela raffigurante la Madonna degli Angeli col Bambino tra i Santi Michele e Biagio. Si tratta di un'originale composizione cinquecentesca bene equilibrata nella disposizione delle figure disegnate con maestria e che si rende attraente per quella grandiosità di stile ed armonia di colori che l'autore - Antonio Spatafora - aveva appreso nella bottega del suo grande maestro Vincenzo De Pavia detto il Romano.
Sul lato destro del presbiterio è posto un dipinto del pittore caccamese Luigi Rizzo del 1815 in cui è raffigurata la Pietà.
Tra le sculture va posta in evidenza l'acquasantiera del XV secolo costituita da un piedistallo a boccioli di foglie di acanto e la conca a forma di conchiglia ; forse i due pezzi sono stati realizzati da due diversi scultori ed in seguito adattati come si presentano attualmente.